Come un fulmine a ciel sereno è arrivata questa mattina la notizia dell’esonero di Daniele De Rossi. L’ormai ex allenatore giallorosso paga il rendimento di inizio stagione deficitario della squadra: soltanto tre punti raccolti in quattro partite, con tre pareggi ed una sconfitta clamorosa contro l’Empoli tra le mura amiche.
Ma ci sono altri motivi che hanno portato alla rottura con la società
De Rossi esonerato, il motivo
Qual è il motivo che ha portato alla rottura tra Daniele De Rossi e la Roma? La mancata cessione di Paulo Dybala. L’allenatore aveva chiesto, ed ottenuto, l’acquisto di Matias Soulè dalla Juventus e sul giovane calciatore voleva costruire l’attacco giallorosso. Infatti, De Rossi aveva anche avallato, ed anzi sperava, la cessione di Paulo Dybala in Arabia, saltata perché l’argentino ha rifiutato la destinazione. Tutto ciò ha creato un equivoco tattico: la società ha chiesto che, a quel punto, Dybala diventasse il perno dell’attacco. Ma per De Rossi i due argentini (Dybala e Soulè) non potevano convivere in squadra. Il segnalo chiaro nell’ultima partita contro il Genoa: Soulè in panchina novanta minuti senza nemmeno cominciare il riscaldamento.
Poi, il pareggio di de Winter nel recupero e la rottura nelle ore successive. Per De Rossi il 3-5-2 poteva essere una strada percorribile, ma con solo uno tra Soulè e Dybala al fianco del gigante Dovbyk. Un errore comunque evidente, quello della società giallorossa. Esonerare un allenatore che hai rinnovato pochi mesi fa, ad una cifra elevata, non è sicuramente un’ottima mossa a livello finanziario. Ed anche l’ambiente sta cominciando con una pesante contestazione (De Rossi è un pupillo al pari di Francesco Totti, mai chiamato dalla nuova dirigenza).
De Rossi, il sostituto sarà Juric
Chi arriva sulla panchina della Roma al posto di Daniele De Rossi? La società giallorossa ha messo sotto contratto Ivan Juric, reduce dalla lunga esperienza al Torino. Un allenatore che ha una idea tattica molto chiara. La Roma giocherà, dunque, 3-5-2 o 3-4-2-1. Riuscirà Juric a risolvere questo enigma tattico della convivenza Dybala-Soulè? Sicuramente ci proverà, ma non è scontato, calcolando che il croato fa della fase difensiva un suo credo. Al Torino, infatti, Juric ha allevato e fatto crescere difensori del calibro di Bremer e Buongiorno, ad oggi due top player del ruolo.
Dunque calciatori che possono sicuramente fare bene sono Mancini ed Hermoso, ma anche Svilar che potrebbe subire davvero poche reti. E chissà che anche Pellegrini possa trovare la sua collocazione tattica e diventare, finalmente, il fulcro del gioco giallorosso.